L'autore ripercorre, sulle ali della memoria, le tappe più significative della sua vita, a partire dai primi nebulosi ricordi fino al momento più doloroso, la perdita della amatissima moglie. Così scorrono, in un disegno lineare ma intensamente espressivo delle vicende storiche, le figure dei familiari, e in particolar modo della fanciulla che vide per la prima volta passare come dea nei corridoi del liceo, e delle persone incontrate nel viaggio della vita.
"...se solo il mio dito si abbassasse sul grilletto, tu, tu cesseresti di, e bang, ti trasformerei all'istante in un ricordo, e finirei per dimenticarti come un effimero episodio della mia, ma che sto facendo? Che accidenti? No, no. Non questo, no. Sollevo la pistola e la faccio rapidamente sparire di nuovo nella fondina. No. Non ci riesco, Misty. Ti amo, ragazza, ti amo. Dopodomani ucciderò per l'ultima volta. E al diavolo tutto, sia quel che sia, la soddisfazione di essermi riuscito a guadagnare un posto all'inferno, come tutti i cattivi dei film..." Londra, 1967. Quando Francis detto "Frantz", killer professionista con ventisette omicidi sulle spalle, incontra una ragazza misteriosa che ha perduto la memoria, tra i due nasce una strana alchimia erotica e non solo. Ma un terribile segreto è nascosto tra i ricordi apparentemente irrecuperabili della ragazza... *Attenzione: a causa dei suoi contenuti "forti", il romanzo è sconsigliato ai minori di 18 anni
John Kennedy e Marilyn Monroe vengono presentati nei loro aspetti più umani, in un susseguirsi di contatti attraverso i quali si prende visione di un affascinante e pericoloso periodo storico.
Non è vero che in un individuo l’equilibrio si raggiunge con l’equilibrio tra la parte maschile e la parte femminile né si sa cosa tali “parti” siano davvero. Non è vero che l’anima è un archetipo che può “far crescere” un maschio soltanto se proiettato su una donna, farlo procedere dallo stato beluino a quello di “vero uomo” o, più falso ancora, da bambino ad adulto. Semmai sono le donne a essere le eterne bambine. Non è vero che un uomo possa avere pace soltanto armonizzando in unità di tutte le componenti della psiche. Al contrario, può raggiungere se non quiete almeno dignità e rispetto per se stesso soltanto imparando a navigare tra le sue contraddizioni, nel suo caos. Un altro luogo comune da sfatare? La teoria della santificante conciliazione degli opposti. Conduce a scelte devastanti per la società e assassine per l’individuo, è la culla di ogni bastardo compromesso politico, è il frutto avvelenato del pensiero di Hegel e dell’eterno oscillare tra assolutismo assassino e lassismo scatenato proprio della sua patria tedesca. Ultima chicca: nel rapporto con i sentimenti è la donna a essere handicappata, schiava com’è delle emozioni che sono causa prima dei sentimenti stessi ma in grado, se non filtrate alchenicamente, di soffocarli sul nascere, di portare ogni individuo – donna o uomo che sia – alle scelte più sbagliate della propria vita. Erich Weisz esamina tutti questi “miti” dell’età moderna, “miti” nel senso etimologico di indiscutibili verità. Sono verità assolute come in passato lo sono state quelle che affermavano essere i negri non umani, la terra piatta, le donne inferiori quando non streghe, unico dio il dio dominante della cultura militarmente superiore. Ipotesi da cui Erich Weisz deduce essere ogni guerra una guerra tra dèi combattuta con la carne e il sangue degli umani. Tra tanti luoghi comuni incrollabili, pietrificati opinioni Erich Weisz naviga per fare aprire gli occhi del lettore sul fatto che tante devastanti menzogne sono volte a riportare al potere assoluto nella cultura occidentale una divinità arcaica ostile al maschio della specie e al progredire della specie umana. Per lui tale divinità nemica è la Grande Madre. Weisz espone il proprio eterodosso pensiero attraverso un saggio romanzato in cui compaiono dèi, oltre a uomini e donne. Gli dèi intervengono nelle loro umane vicende come facevano in remoti poemi epici o come sono sentiti vivi e presenti e vengono invocati ogni giorno in famiglie religiose d’ogni credo. Gli dèi di questa saga non sono come i pupazzi di un cartone animato o le figure costruite al computer in storie contemporanee di grande successo, in film e romanzi. Non sono mere immagini commoventi. Non offrono effetti visivi speciali in 3D, roba da videogiochi. Sono dèi veri ed eterni. Sono dèi difficili da “sentire” ma turbano quando toccano l’animo. Il loro costellarsi grazie alle righe di queste libro possono disturbare molti, come disturbano le verità più profonde, le verità che si agitano nel profondo dell’inconscio. Se inascoltate, possono persino sconvolgere, irritare, fare arrabbiare. Si sconsiglia pertanto la lettura de La Divinità Nemica a conformisti e iracondi, qualunque sia la loro età e il modo di esprimere la propria sessualità.